Comfort food per eccellenza le zuppe e le vellutate invernali piacciono proprio a tutti?
La mia risposta è diplomaticamente: mica tanto...
Non amo le verdure, qui si rivela il mio animo di bambina golosa.
E voi avete imparato, seguendomi, quanto io sia golosa ed amante delle cose buone oltre che delle cose belle.
Ma le vostre richieste mi spronano, così come un contest al quale sto partecipando sul web che mi ha fatto un po' modificare le idee in tema di appetibilità di vegetali a pezzetti o passati.
Unisco la considerazione ad una richiesta specifica di aiuto, arrivatami proprio da questa rubrica.
Come servo la zuppa, per renderla più gradevole, soprattutto, agli occhi dei bimbi di casa?
Bella domanda.
Addio ai piatti fondi traballanti e traboccanti, mai giusti per le minestre, e con il bordo gocciolato dal mestolo.
Usiamo l'ingegno e quelle grandi tazze nelle quali il latte, il cappuccino ed il tè ballavano in modo esagerato.
Idea fantastica è servire la zuppa in tazza.
Magari una bella tazza da caffelatte molto capiente e decorativa.
E ricordiamo alcune piccole fondamentali regole per apparecchiare correttamente quando dobbiamo usare anche il cucchiaio. Non c'è zuppa senza cucchiaio in effetti.
Secondo il galateo questa è la giusta collocazione delle stoviglie in tavola, per un pranzo da due portate più la nostra mitica zuppa.
La mia interpretazione, usando la tazza al posto del piatto fondo, invece, va in questa direzione.
Colore, anzitutto. Lo abbiamo imparato.
Il colore invoglia e gratifica lo sguardo. Qui ho utilizzato il giallo sole per i dettagli.
Deliziose le nappine decorative sul tovagliolo e manico della tazza.
Tocco in più dei fiori edibili: stupiscono e mettono allegria.
Mangiare fiori ha un che di magico, non trovate anche voi?
Porcellana bianca e fondo della tavola in bianco, come il centrino all'uncinetto a valorizzare un sottopiatto intrecciato molto pratico e dai mille modi d'utilizzo, che diventa un po' più chic con la posata color oro.
Cucchiaio a destra del commensale, mi raccomando, più esterno rispetto al coltello. La lama del coltello rivolta all'interno verso il piatto.
Le forchette, a sinistra del commensale, in numero pari alle portate che servirete.
Le posate piccole in testa al piatto. Posate piccole quali frutta (o formaggio) o dessert.
Non vi parlo qui della sistemazione dei bicchieri, altra nota di curiosità che ci riserviamo di approfondire in una prossima occasione dedicata.
Ma non posso non parlare del dolce...
Ho mangiato e gradito la mia zuppa, arricchita di una deliziosa cialdina di parmigiano reggiano, crostini di pane integrale alle noci ed un buon giro d'olio a crudo.
Ma aspettavo impaziente, come i bimbi, il momento premiante del dolce.
La mia giusta gratificazione per aver mangiato vegetali: macarons.
E, naturalmente, in perfetto abbinamento cromatico alla tavola.
Foto credits: Google & https://www.instagram.com/iosonoluragano/
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